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Sniper Ghost Warrior 3 – Recensione


Sniper Ghost Warrior 3, la recensione del titolo. Ci Games ci consegna il terzo capitolo dello sparatutto in prima persona, tattico e immersivo, che si sposta dal cecchinaggio allo stealth fino all’aspetto più guerresco del genere.

Ovviamente, come nei precedenti capitoli, non riuscitissimi c’è da dirlo, è proprio lo sniping che riveste un ruolo di primaria importanza in Sniper Ghost Warrior 3, ma stavolta assume contorni particolarmente allettanti: anche per la novità introdotta dagli sviluppatori, l’Open World. Quest’ultimo infatti favorisce la tattica, l’appostamento, fornendo tantissime varietà e opportunità di scelta al giocatore amante dei colpi di precisione da distanze siderali.

sniper ghost warrior 3

Con il terzo capitolo, finalmente, CI Games può mettersi alla prova con i vari generi FPS, Sniping, Stealth e di combattimento, in maniera da guardarli occhi negli occhi, anche se mancherà ancora qualcosa per ricoprire i tre ruoli ben delineati fin dal titolo del gioco in tutte le loro sfaccettature. Ma sto anticipando.

Lo sniping, come detto, è l’aspetto che sicuramente rende Sniper Ghost Warrior 3 un titolo esaltante, specie per i fan del genere, ma anche per gli amanti deli sparatutto in prima persona: con il proseguire nelle missioni di Jon North, infatti, saremo quasi costretti a optare per l’uno o l’altro approccio in maniera variegata e non scontata. Anche se, anche se, l’aspetto da cecchino è quello che è stato sicuramente più curato dagli sviluppatori: è sicuramente un vero piacere infatti infiltrarsi come Fantasma nelle retrovie nemiche e uccidere qualche nemico alle spalle e silenziosamente, allo stesso tempo, lo è anche imbracciare il mitra e crivellare i malcapitati a suon di proiettili, ma quello che ci sta dietro l’appostamento, l’attesa, la respirazione, l’attesa, la precisione, l’attesa, la calma, il silenzio, e lo scoccare quell’unico proiettile preciso e silenzioso per colpire alla testa il separatista di turno, il ricercato o il boss dei nemici, è davvero unico e appagante come non mai.

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Questo per dirvi come Sniper Ghost Warrior 3 sia sì molteplice e variegato negli approcci tattici ma è tanta pazienza, capacità di gestire risorse, proiettili, distanze, vento e tutto quello che sta a corredo di un unico aspetto: il cecchinaggio. Poi ci sta dentro anche la possibilità di spostarsi in un mondo vasto, variegato come un open world richiede, in un paesaggio tipico dell’Est Europa, anche su una auto presa per le strade sterrate, ci sta di imbattersi nella fauna locale, di imbattersi nei vari avamposti nemici e di liberarli (alla FarCry o alla Just Cause) a piacimento, con gli approcci che meglio si addicono al nostro stile di gioco. Fatto è, che anche in questi approcci, per così dire, personalizzati e random, la scelta di prendere il nostro fidato drone, segnalare i nemici appostati, e farli fuori silenziosamente da lunghe distanze, con il nostro beneamato fucile da precisione, resta per tutta l’esperienza di gioco l’aspetto predominante.

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Ma, detto dell’aspetto più che positivo sia dal punto di vista tecnico che di gameplay strettamente legato in primis al cecchinaggio, adesso vediamo un po’ come si evolve la storia. Stiamo dentro a 4 capitoli principali belli grossi, all’interno dei quali dovremo confrontarci con una realtà al limite, sul filo del rasoio in quel marasma che è il territorio georgiano, che sta sfociando in una guerra tra separatisti e forze speciali e che rischia di destabilizzare il confine tra Ucraina e Russia. Le forze speciali Statunitensi di cui noi, con Jon North, incarniamo l’ultima risorsa da infiltrare fino al midollo del problema, devono prendere provvedimenti: il problema è che alle esigenze patriottiche si mescolano anche quelle sentimentali. Visto che proprio il fratello Robert North sembra poter essere ritrovato in quegli stessi luoghi da Jon. Proprio tra i due intrecci della trama si dipanerà una storia coinvolgente, ovviamente legata alla guerra e ad azioni di ‘spionaggio’, ma anche ai sentimenti fraterni. E qui mi fermo per evitare spoiler di qualsiasi tipologia. Basti che sia chiaro che non si parla di una sceneggiatura di altissimo profilo o tale da non potervene staccare, ma sicuramente ben pensata e ben integrata con il gameplay. Infatti anche i personaggi che compongono il cast verranno introdotti man mano che si va avanti con la storia in maniera coerente ed efficace, e ad arricchire il tutto ci sono alcuni flash back dedicati ai due fratelli sempre utili al contesto narrativo.

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Detto quindi che non ci troviamo davanti ad un fps avulso da un contesto strutturato, anzi, passiamo a valutare un po’ gli aspetti più convincenti e quelli che invece andrebbero rivisti. Tra le cose sicuramente utili e funzionali al gameplay e al procedere della storia in Sniper Ghost Warrior 3, c’è il sistema di crafting delle armi e del personaggio. Quello delle armi, che potranno essere potenziate, cambiate, personalizzate, nel nostro rifugio (dove troviamo persino un letto da utilizzare per fare passare le ore…), e allo stesso modo ovviamente anche i proiettili e le munizioni (sono davvero tante le possibilità di personalizzazione). Mentre quello del personaggio è legato alle tre tipologie di approcci di combattimento: si potranno infatti accrescere le possibilità e le abilità sie per la fase cecchino, che per quella stealth e ovviamente per quella guerriero. Altro aspetto legato alle armi e al gameplay che è abbastanza indovinato è quello della difficile reperibilità delle munizioni in-game, che spinge ad approcciare in maniera decisamente più tattica alle missioni, e il consumo dei vari silenziatori (fucile, mitra e arma da fianco) che, se non riparati con apposito strumento, costringeranno a fare più rumore di quello voluto. E quindi a utilizzare magari strategie differenti. Tutto questo va sicuramente a favore di un approccio via via diversificato e ben studiato a tavolino.

sniper ghost warrior 3

Non sembrano invece curatissime alcune cosette qui da sviscerare: ad esempio l’IA dei nemici, non sembra proprio essere stata studiata a fondo, infatti, non capiterà di rado di essere dimenticati dopo pochi minuti dopo aver fatto notare, e non poco, la nostra presenza. Una cosa che invece non lascia dubbi e che risulta nel corso del gameplay stancante e snervante, sono i caricamenti: eterni. Ma qui sembra che CI Games sistemerà nel corso del tempo le cose con qualche patch, anche perché non è capitato di rado di chiudere il gioco senza attendere lo smisurato caricamento.

L’aspetto grafico, specie dei paesaggi dell’Est Europa, ci convince appieno, mentre quello legato ai personaggi, alla fauna, e anche a qualche edificio sembra essere di una generazione precedente. Da dire che comunque questo non va ad inficiare l’esperienza di gioco più di tanto, non quanto i caricamenti interminabili oppure i nemici, che, per usare un eufemismo, non sono proprio furbissimi. Un plus lo merita il sonoro, realistico e ben congeniato in-game, e soprattutto la colonna sonora, davvero indovinata.

Nel complesso Sniper Ghost Warrior 3 è un ottimo titolo per gli amanti del gunplay realistico e del cecchinaggio più studiato, con una storia e una musica che accompagnano piacevolmente l’esperienza videoludica. Le pecche restano nella IA dei nemici, non proprio furbissimi, e nei caricamenti interminabili che non di rado hanno messo a repentaglio la pazienza.

 



SNIPER GHOST WARRIOR 3 - REVIEW PS4

SVILUPPATORI 80%
STORIA 79%
GRAFICA 77%
GIOCABILITA' 80%
DURATA 80%
PERSONAGGI 77%
Final Thoughts

Sniper Ghost Warrior 3 è un ottimo titolo per gli amanti del gunplay realistico e del cecchinaggio più studiato, con una storia e una musica che accompagnano piacevolmente l'esperienza videoludica. Le pecche restano nella IA dei nemici, non proprio furbissimi, e nei caricamenti interminabili che non di rado hanno messo a repentaglio la pazienza.

Overall Score 78% VALUTAZIONE
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